La chiesetta del Rogato di Alcara Li Fusi. Nebrodi. L'affresco della Madonna Dormiente.

Un tuffo in un passato remoto. In una valle Canyon scavata dal Torrente Rosmarino sui fianchi dei Monti Nebrodi. In un prato verde a primavera che diventa giallo di sterpi ad agosto. Siamo all'eremo del Rogato, un antichissimo eremo dei Monaci Basiliani ove giunse un eremita nato ad Adrano, Nicolò Politi, che diventa Santo nel '500. In questo fazzoletto di terra sono passati secoli di Storia, con il fascino della Sicilia dei Monasteri, delle dominazioni, Romana qui, in Primis, poi della Chiesa affidata a Priori e Vescovi, prima che alle dominazioni spagnole, borboniche.
Nel 1100 probabilmente viene edificato il Monastero, il ritrovamento sotto i calcinacci del bellissimo affresco bizantino datato 1100-1300 ne indica approssimativamente l'edificazione. La tradizione ne ha sempre voluto il culto alla Vergine che qui viene celebrata il 15 agosto, in concomitanza della festa del Santo Nicolò Politi, vero protagonista, per la gente del posto, di miracoli e di grande devozione. L'eremita morto il 17 agosto viene dunque venerato nsieme alla Madonna e ne viene esposta la statua che lo raffigura morto, dentro la Chiesetta del Rogato, sul cui prato viene celebrata la Messa.

La chiesetta di minuscole dimensioni reca su una parete l'affresco che raffigura la Madonna dormiente, attorno alla Madonna figure di Santi, il Cristo al centro che reca in braccio una infante, simbolo dell'anima della Madonna. In pochi metri quadri è un tripudio di colori, forti come il porpora, il blu marino, l'oro delle aureole, degli edifici che fanno da sfondo, angeli che sorreggono ai lati la conchiglia in cui è locato il Cristo.
Tra i Santi sono S. Antonio Eremita, fondatore del Monachesimo Orientale, e S. Giovanni Battista. Secondo alcuni potrebbe trattarsi di Atanasio di Alessandria detto il Grande.
Inoltre decori, stelle, lamentatrici, ancelle, alcuni apostoli come S.Pietro, S. Paolo, Filippo, Simone, Andrea, Giovanni. 
L'opera è stata restaurata per volontà di un Comitato cittadino per la Festa di S. Nicolò Politi,  che ha acquistato l'edificio del Monastero da privati e insieme al Rotary Di Sant'Agata Militello ne ha permesso il recupero per mano della Sovraintendenza di Messina, la cui Direzione è di Grazia Musolino. Il restauro è avvenuto per mano di Davide Ragaglia. 
Molte altre iniziative ancora sono in corso, come gli studi di approfondimento degli aspetti storici che mettono in correlazione il Monastero del Rogato e la Vallata del Rosmarino, a cura del Prof. Eward Kislinger, per il recuero e la salvaguardia di tutto il comprensorio archeologico che si trova dislocato in tutto questo territorio, fino a Piano Grilli che ricade nel Comune di s. Marco d'Alunzio.
Il 15 agosto se vi trovate da quelle parti non perdetevi la cerimonia della messa profumata dall'alloro appeso in mazzi dentro e attorno alla Chiesa, e se siete fortunati, la visione di questo piccolo capolavoro.

Acquarello il Sonno della Vergine Chiesetta del Rogato
di Clotilde Alizzi
Foto di Clotilde Alizzi 

(Clotilde Alizzi)

Commenti

  1. Sempre sensibile alla bellezza,con questo omaggio al territorio e alla sua storia, Clotilde apre un nuovo capitolo sul blog di AaS. Grazie.

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  2. Una riapertura interessante e coinvolgente, Cla non poteva tradire alcuna aspettativa.

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  3. Sempre interessanti notizie ben scritte Clotilde ci regala, adesso le sue pagine di arte saranno impreziosite dai suoi acquerelli. Bella idea, un ritorno alla grande! A rileggerti!
    Nina

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  4. Grazie a tutti. E buona apertura

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  5. grande Clotilde, un intervento su un territorio ricchissimo e poco conosciuto. Ben documentato e felicemente illustrato! Come sempre, fai venire voglia di saperne di più! Mi permetto di osservare che Cristo è collocato in una mandorla, sebbene l'affresco sia approssimativo e abbia una forma oblunga; ciò secondo la tradizione cattolica ben rappresentata nella celebre Resurrezione di Perugino (collocata, se non ricordo male, dietro lo scranno papale.) Fabrizio

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  6. Fabrizio sulla Collocazione del Cristo non ci sono riferimenti. La forma oblunga come ben dici, richiama la mandorla, come ben dici. La mandorla mistica, che appare raffigurata su fregi e decori delle Chiese variamente intrecciata da farne fregi di fine fattura. Credo che tu possa aver ragione. Io l'ho chiamata conchiglia per la nicchia che richiama. Ti farò sapere maggiori dettagli. E sei invitato a conoscere un territorio così ricco e sconosciuto

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  7. Mi sono documentata ma non ci sono riferimenti precisi alla nicchia ove è collocato il Cristo. La presenza della mandorla fin dai primi edifici paleocristiani e nell'epoca gotica di sicuro indicano l'ovale entro cui è raffigurato il Cristo come mandorla mistica o ictios, pesce, riferimento a Cristo, così come la mandorla a rinascita e resurrezione come ben dice Fabrizio. Direi che si possiamo intenderla come mandorla mistica per la datazione, anche se ampiamente approssimativa, dell'affresco.

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