La ducea di Nelson

Completiamo il viaggio all'interno della Sicilia, dove il latifondo non è scomparso, vive nelle vestigia di pascoli immensi, dolci colline un tempo coltivate a frumento.
Oltre Cesarò, inoltrandoci verso Bronte, si giunge con una piccola deviazione a Maniace. Qui nel Comune di Maniace ricade la Ducea di Nelson. La storia vuole che Nelson, accorso per proteggere i Borboni, su richiesta degli stessi sovrani del Regno delle Due Sicilia, e vinti i ribelli appoggiati dai francesi, venga ripagato ricevendo in dono questa Ducea, in Sicilia.

Il Nelson non ci abiterà mai, ma i suoi discendenti ancora si riservano una piccola porzione di quella che era iniziaalmente un convento benedettino. 
Le origini della Chiesa e delle tenute hanno origini antichissime. 
Un comandante crociato, Giorgio Maniace per l'appunto, giunse qui in Sicilia recando con sè l'effige di una Madonna bizantina, appunto chiamata la Madonna di Maniace. Affrontò in questa terra  musulmani e al comando di truppe bizantine, normanne e lombarde, li sconfisse nel 1040. Fece costurire un cenobio e donò questa Madonna le cui origini sono antichissime e, secondo alcune fonti, addirittura sarebbe stata dipinta da S. Luca Evangelista.
In seguito la regina Margherita, madre di Guglielmo il Buono, nel 1174 vi fondò un monastero benedettino e vi annesse le terre circostanti. 
Poco dopo aver ricevuto in dono la Ducea, Nelson parte per la famosa battaglia di Trafalgar e rimane gravemente ferito, morendo poco dopo. Nelson tenne molto a questo dono, perchè gli permetteva di acquisire il titolo nobiliare. Tantè che assunse il nome Bronte, e a seguito di questo, si narra, che un pastore inglese, estimatore di Nelson lo acquisisse come cognome, e le famosi scrittici Emile e Charlotte Bronte ne fossero  le figlie. 
La bellezza della Ducea consiste, a parte i giardini e un parco tenuti ancora in maniera impeccabile, nella presenza  della Chiesa con il suo portale  gotico e una serie di figure allegoriche richiamanti il peccato e le tentazioni, raffigurate sui capitelli. Anche all'interno l' icona della Madonna di antichissima e pregevole fattura, un trittico gotico, affreschi di scuola rinascimentale.

La pregevole fattura del portale, sorretto da cinque colonnine di porfido alternato a marmo,  richiama i capitelli più antichi del Chiostro di Monreale. La peculiarità ha fatto proporre di considerarlo come un patrimonio nazionale. Le figure sui capitelli di sinistra sono mostruose  richiamano la lussuria per l'intreccio di bestie con donne, satiri, serpenti, rapaci un bestiario nordico e medioevale. Sui capitelli di destra sono raffigurate scene bibliche raccontano il ciclo dell'uomo. Si parte dalla cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre, alla morte di Abele per mano di Caino, a scene di caccia. Rappresentano simbolicamente il lavoro nei campi, la semina, la caccia. Le foglie di acanto dei capitelli di destra sono un fine lavoro di ricamo. Tuttavia non è ancora chiara l'interpretazione di tutte le figure scolpite. 



Il Castello e il giardino annesso hanno uno stile prettamente inglese, sia negli arredi che nelle piante e la disposizione di queste. Il Castello è di fatto un museo, visitabile, con molti quadri raffiguranti le battaglie valorose di Nelson e statue e suppellettili della famiglia inglese


Clotilde Alizzi

Commenti

  1. Molto interessante il Nelson duca siciliano. Brava Clotilde.

    Annalisa

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  2. Grazie Annalisa per il commento. La storia è davvero interessante, la Sicilia con gli inglesi ci andò a nozze. Anzi al conrario, gli inglesi con la Sicilia, ci andarono a nozze. C'è un episodio molto interessante riguardante la storia di questa ducea e di Bronte proprio nel periodo garibladino, epoche da Gattopardo, ma è complessa. Non potevo inserirla anche qua. Ma per chi volesse la racconterò, a voce o in un prossimo commento

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  3. Interessante pezzo come tutti i tuoi sull'arte . Intrigante anche l'intreccio con le sorelle Bronte. Sempre grazie a Cla per tutto quello che ci fa conoscere.

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  4. Jole bello che leggi questo mio pezzo. La cosa più preziosa di questo pezzo è aver parlato dell'Abbazia e del portale. Una serie di studi ancora cercano di interpretare il significato di quei rilievi così insoliti. Così anche la preziosità del trittico gotico e dell'icona che dà nome all'abbazia. Il riferimento alle sorelle Bronte è una chicca

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  5. Sempre interessanti le tue pagine: storia, arte, conoscenze notevoli. Complimenti e a rileggerti!
    Nina

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  6. Grazie Nina per l'attenzione verso questa pagina. A me pare bellissima e vi ringrazio per apprezzarla

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