La ducea di Nelson palazzo Zito tra Bronte e Cesarò

Fregio su caminetto in marmo in una delle stanze
Per chi non si fosse mai addentrato all'interno della Sicilia in quella Valle cosiddetta Valdemone che separa i Nebrodi dall'Etna e che ricade tra la provincia di Messina ed Enna, in pieno Parco dei Nebrodi per intenderci, non ha mai potuto ammirare a parte i colori dei pascoli seminati a sulla che ad aprile maggio ondeggia come un mare rosso sangue, veri gioielli incastonati nel verde. Piccoli paesi ormai dimenticati perché la linfa dell'economia rurale, la coltivazione massiva a frumento, è andata qui scemando per l'abbandono delle campagne e le riforme agrarie fallite. 


Questi piccoli paesi conservano tuttavia un fascino antico tra tetti di tegole che degradono dolcemente verso valle lungo i pendii, palazzi nobiliari che conservano storie segrete rivelate dai muri che le trasudano, portali, affreschi, oggetti, mobili e maioliche. Un patrimonio dei piccoli centri. A Cesarò Palazzo Zito. Adesso è sede di uno dei tanti palazzi acquistati dall'Ente Parco dei Nebrodi, un tempo proprietà della famiglia Zito che lo acquisisce a metà dell'Ottocento. Gli Zito non sono una famiglia nobile, probabilmente sono possidenti, forse sono i Sedara di Gattopardesco ricordo.


Particolare  degli affreschi del soffitto di Palazzo Zito
Le stanze si snodano inusuali. C'è un piano basso che è in comunicazione con una sorta di cantina, in realtà è una stanza poggiata sulla roccia, in quanto tutto l'edificio si poggia sulla  roccia. Quando si accede alle stanze del piano superiore colpisce la particolarità degli affreschi che decorano le volte e la cornice dei soffitti. Sono scene inusuali per un palazzo immerso nella campagna al centro della Sicilia, ove i signori seppur benestanti non sono certo dediti alla vita frivola che impazza presso i nobili. Si scoprono durante i restauri del palazzo degli orari per spostamenti Napoli Lione, o Palermo Lione. Le stanze affrescate raccontano di sale da gioco , di donnine compiacenti, sembrano le stesse donne dipinte da Toulouse Lautrec nei suoi postribili. Vi posto alcune immagini e poi anche alcune immagini dei tetti su cui si affaccia la terrazza.
 



Molto bello il panorama che abbraccia tutto il paese con la cupola e il campanile della Chiesa
La presenza di quei soffitti ha dato credibilità che prima dell'acquisizione del 
palazzo da parte degli Zito fosse una casa per appuntamenti di gran classe. Cui accedevano anche prelati e uomini di Chiesa.

Tornati sulla strada che conduce verso Bronte, di fronte il fantastico sovrano dell'isola, Il vulcano. Il più alto d'Europa, il più birbante perchè da solo fa da ballerina di prima fila tra le attrattive di questa Sicilia. Imponente, sormontato da una nuvola che ne nasconde la sommità, presenta due crateri laterali di nuova apertura. Bronte è proprio là sotto. E in tempi lontani fu più volte minacciato. Facciamo una lieve deviazione verso Maniace. La ducea di Nelson.
Questa è una storia molto interessante perchè Nelson ebbe a che difendere i Borboni da una minaccia di quel tempo. Intervenuto a favore dei Borboni con la vittoria sui napoleonici che intanto appoggiano una rivolta contro re Ferdinando I delle due Sicilie. Era il 1798. Ferdinando I non riesce con i suoi lazzari a fermare l'avanzata delle truppe napoleoniche e chiede aiuto a Nelson, che si dice avesse a Napoli la sua amante, Lady Hamilton. I sovrani ripiegarono su Palermo proprio sulla famosa nave di Nelson, la Vanguard.   La principessa Maria Carolina  gli donò questo feudo dopo le battaglie che lo vedono vittorioso sulla flotta napoleonica, la famosa battaglia sul Nilo ad esempio. Non riuscì mai a viverci, perchè subito dopo partì per la famosa battaglia di Trafalgar, fu ferito e poco dopo morì. Ma di tutto questo ne parleremo nel prossimo post. Vi lascio ammmirare ancora il paesaggio a pascoli di questo interno della Sicilia. Fantastico mondo rurale e pastorizio, con le masserie per la lavorazione del latte con l'antico che strizza l'occhio al moderno.
Clotilde Alizzi

Commenti

  1. Scoperte sempre nuove ed interessanti, grazie Cla. Mai visto Palazzo Zito e le sue "particolarità" o rendono ancora più interessante.

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  2. Ci regali sempre pagine ricche e ci porti in giro insieme a te. Grazie Clotilde, mi piace passeggiare tra queste meraviglie. A rileggerti!
    Nina

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  3. Stamattina ho aperto gli occhi su questo paesaggio, me ne rallegro, grazie Clotilde.

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    1. Grazie a te Rosa che mi leggi. E spero ti sia gradevole. In questo paesaggio io mi ci perdo e rinasco. Torno nuova, ogni volta

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