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Concerto campestre di Giorgione e Tiziano |
Appena entrati nel padiglione Denon, al Louvre, ti trovi in una sala non molto affollata, ti accolgono dei veri capolavori dell'arte italiana: Tiziano, vissuto a cavallo tra il 500 e 600, con i suoi bellissimi Cena da Emmaus, Ritratto di Dama allo specchio, Natività, e quel meraviglioso Concerto campestre attribuito a Giorgione e a Tiziano, in quei giochi, che ben conosciamo in cui Giorgione sembra aver iniziato il dipinto e il suo allievo Tiziano lo abbia finito.
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Cena da Emmaus Tiziano |
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La Vergine delle Rocce particolare |
Ma dalla sala accanto ti giunge un gran vociare, vedi gente che si affolla, scatti, e non ti godi nemmeno il bello che ti ha accolto, la curiosità ti spinge a girare l'angolo e lì trovi il motivo di tanta ressa. Guardano fisso davanti a loro, transennati a tre metri di distanza, il punto di tanto interesse è quel quadro minuscolo, impossibile da godere, lontano, dietro una teca di vetro che riflettendo le luci, impedisce di cogliere ogni sfumatura. Non stai vedendo la Gioconda. Perchè vederla è impossibile. Facendoti largo e cercando l'inquadratura migliore scatti, ma capisci subito che è una sconfitta. Non hai visto la Gioconda. Ma inoltrandoti verso la Galleria ove si raggruppano la maggior parte delle opere della Pittura Italiana dal trecento in poi, hai la dimensione della disfatta. Pochi visitatori che distratti girovagano, solo i più attenti si lasciano sedurre ancora da Leonardo, lo stesso che ha dipinto la Gioconda, nella Incantevole Vergine delle Rocce (di cui abbondantemente abbiamo parlato in altre pagine di questo blog), nella S. Anna, La Vergine e il Bambino con agnellino, nella Belle Ferronnièr, nel S. Giovanni, e nel Bacco o S. Giovanni.
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Il Bacco o s. Giovanni di Leonardo |
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La Gioconda |
Il resto dei tesori che sfilano sotto gli occhi vanno da Giotto e Cimabue andando a ritroso verso l'ala sinistra del lungo corridoio e ripercorrendolo verso il centro, ove sono esposte le citate opere di Leonardo, passando per Antonello Da Messina, Mantegna, Filippino Lippi ed altri. Percorrendola nel lato opposto, lasciandosi alla propria sinistra le opere di Leonardo, incontriamo Raffaello, con i suoi ritratti, S. Michele, una bellissima Natività, La stupenda Madonna con il Bambino, Visita di S. Elisabetta,
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La belle Ferronnière di Leonardo |
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S.Anna la Vergine e il Bambino con agnellino di Leonardo |
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Natività di Raffaello |
S. Anna con la Vergine e il Bambino ti fa pensare al cartone alla National Gallery, si lo stesso soggetto, altrimenti chiamato cartone di Burlinghton House per le vicende con cui giunge in Inghilterra e poi donato al Re d'Inghilterra. Differiscono in alcuni particolari, e la storia di questi dipinti s'intreccia, in uno scenario di mistero che avvolge ancora Leonardo e le sue opere. Questa Versione è il dipinto che effettivamente dipinge Leonardo, il cartone esposto alla National Gallery non verrà mai dipinto, gli era stato commissionato per la Chiesa di S. Annunziata in Firenze. In seguito il genio sulla scorta della memoria ne fa una versione dipinta, questa, che porta con sè in Francia, così come porta con sè la Gioconda e altri che qui vediamo esposti. Le ruberie dei Napoleonici non fanno parte della storia di questi dipinti.
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Madonna del Bambino di Raffaello |
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La Madonna e il Bambino di Raffaello ricordano La Madonna con il cardellino esposta agli Uffizi di Firenze. Il cardellino con la sua testolina rossa è un simbolo della Passione di Cristo. Dipinti ambedue da Raffaello insieme alla Madonna della Seggiola esposta a Palazzo Pitti di Firenze sono un'icona dell'opera di Raffaello e delle sue Madonne.
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La Fortuna di Caravaggio |
Infine si va ad incontrare Caravaggio con l'opera giovanile La Fortuna e la bellissima Morte della Vergine, passando davanti ad Arcimboldi e alle sue 4 Stagioni.
I piedi tozzi della Vergine e di chi la contorna hanno fatto gridare allo scandalo. La Madonna appare deformata, (sembra che la modella fosse incinta)
Il Salone si svuota, pochi resistono, voltando le spalle a tesori di tutti i tempi.
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Morte della Vergine |
Li ritroveremo nuovamente affollati di fronte la Nike di Samotracia, la Venere di Milo, ma quasi nessuno ancora di fronte alla bellissima versione parigina (analoga si trova all'Ermitage di S Pietroburgo) di Amore e Psiche di Canova e i fantastici Prigionieri di Michelangelo.
La bellezza è così tanta che le lacrime copiose ormai hanno arrossato gli occhi e lavato la mente.
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Amore e Psiche diCanova |
Clotilde Alizzi
è stato calcolato che per visitare il Louvre dedicando un tempo consono ad ogni opera servirebbero tre giorni interi. Io personalmente rimasi delusissima della Gioconda, perché, come dici bene tu, sia perché inavvicinabile, sia per la meravigliosa arte che la circonda. Tutto sommato quel quadro sembra una pagliuzza, magari d'oro, ma una pagliuzza. Non si possono nemmeno scattare le foto per il sofisticatissimo sistema di allarme che lo protegge, in grado di scattare anche col bagliore di un flash. Brava Cla, l'attenta l'osservatrice di sempre.
RispondiEliminaHo rifatto il look a questo post, che per motivi di impaginazione non era molto comprensibile. Se vuoi rileggerlo adesso è migliorato. Grazie del tuo attento commento, e per la delusione che sappiamo comporta la visione della Gioconda, ma solo perchè ci impediscono di vederla da vicin. Diversamente ci perderemmo in quel suo sfondo incredibile e in quegli occhi, tanto leonardeschi. M piacerebbe poterla apprezzare come un critico d'Arte, da vicino, per catturare il segreto di Leonardo
EliminaQuesta visita al Louvre, e il viaggio e la fila all'ingresso, me li risparmiai, grazie a Clotilde per avere come sempre divulgato il suo amore per l'arte, che magari un pochino ne approfitto pure io.
RispondiElimina(emoticon da vinci)
Caro Raimondo ti confesso che la fila all'ingresso era giusta, i controlli accurati, e il ticket comprato in 5 minuti, una volta dentro il Denon sai che hai solo iniziato un viaggio, breve o lungo, a seconda quanto vuoi vedere. Conviene fare una scelta delle opere da vedere. Mi piace far conoscere, lettori attenti come te possono evitarsi il viaggio, ma non sai cosa si perde se non sei lì di fronte. Purtroppo succede che le teche in vetro sono implacabili nei riflessi. Grazie del tuo commento
EliminaMi hai fatto rivivere una delle più belle esperienze artistiche che credo qualcuno possa fare, se ha il cuore per farla...
RispondiEliminaGrazie Roberto del tuo commento, volevo avvisare che per problemi di impaginatura del post non è al top. Ho fatto delle modifiche adesso che ne permettono una migliore lettura.
EliminaIl viaggio dentro al Louvre è misterioso, come la prima volta che l'ho fatto. Mi ha emozionato senza fine, sentendomi piccolissima. Adesso preferisco fare meno e per temi
Sai benissimo che anche dell'Arte italiana ho detto un quinto. Non ho parlato di Tiepolo (una stanza intera) delle presenze nelle collezioni private ecc. l'arte napoletana dell'Ottocento e così via
Grazie Clotilde per questa passeggiata artistica. So come ci si sente all'interno di un museo pieno di tali magnificenze e la stachezza di ore in fila si dimentica. A rileggerti.
RispondiEliminap.s. non nascondo che un piccolo pensiero per "i non vedenti" l'ho avuto...ahahah
Nina
Guai a te Nina! Sai come la penso sui non vedenti...
EliminaLa categoria mi perdoni, ma non è quella che deve offendersi, ma la folta schiera dei profani.
Grazie del tuo commento
Ahahah sai che amo scherzare
EliminaImmaginavo
EliminaSono stata al Louvre tanti, anzi tantissimi anni fa...io e un gruppetto di miei compagni ci restammo dentro una intera giornata, c'erano dei divani se non ricordo male per le soste..ricordo ancora l'emozione che insieme provammo a vedere cose che avevamo appena studiato con una nostra magnifica insegnante di storia dell'Arte..Chissà se e quando potrò tornarci...grazie Clotilde.
RispondiEliminaTi auguro presto con i voli invernali costa 50 o 60 euro andata e ritorno. Concederti questo viaggio è alla portata di tutti...
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