Oratori ancora Oratori...a Palermo. L'Oratorio di S. Pietro e Paolo

Questo Oratorio si trova in Via Matteo Bonelli accanto all'Arcivescovado, nascosto quasi, si accede varcando un cancelletto e salendo una scalinata anche ripida direi. La facciata è sconvolgente. Colonne tortili decorate da fronde e fregi, un timpano barocco, e l'oscurità, varcata la soglia è solo presagio di tesori nascosti.
Fu fondato da una Confaternita di alti prelati, di cui l'ultimo capo fu il Cardinale Ruffini, famoso anche per la costruzione del Villaggio Ruffini. 


All'interno pregiati stucchi del Serpotta (Giacomo) dedicati ad episodi della vita di S. Pietro e 'Paolo. Nella controfacciata campeggia un'aquila con le ali spiegate che tiene col becco uno stendardo svolazzante, sovrastato da un fanciullo trombettiere. Il significato per Giacomo Serpotta era un chiaro incitamento al popolo di Palermo affinchè si svegliasse, reagisse ai tempi di stasi  in cui versava. L'aquila rappresenta la città di Palermo, il trombettiere il risveglio.
Nella pareti laterali sono presenti due altari. Il primo a destra, procedendo verso l'altare maggiore, è dedicato a S. Rosalia, la tela attribuita al Van Dick
la raffigura.

 Ai lati di questo altare due statue in gesso che raffigurano la giustizia e la purezza, sovrastate da due simboli della agiografia cristiana: il pellicano e l'araba fenicia. Ambedue sono  riferimenti alla passione e morte di Cristo. Il pellicano uccide i propri pulcini e colpendosi il petto fino a sanguinare li riporta in vita con il proprio sangue, anche l'araba fenice risorge dalle sue ceneri.  Un cenno va alla tecnica che rese celebre e durature le opere di Giacomo Serpotta, la porcellanatura del gesso, che di per sè friabile, con questa procedura diveniva brillante e resistente.
 L'altare sulla parete sinistra ha al centro il ritratto del Re spagnolo cattolico Ferdinando II, che lavorò molto alla conversione del suo Regno, detto anche il Re Santo. La tela è attribuita a Tancredi. Ai lati sono presenti due statue in gesso che raffigurano Ercole che abbatte il leone, ed Ercole  dopo la battaglia con la belva, di cui reca la pelle poggiata sul braccio. Sono sovrastate dalle figure iconografiche sempre del Pellicano e dell'Araba Fenicia. 

 
Molto interessante l'altare maggiore con una Pietà un pò diversa dai canoni classici. Il Cristo infatti è  in piedi, ricordando il  Cristo morto, dipinto da Michelangelo e ospitato alla National Gallery di Londra, rara iconografia. Le braccia della Madonna e le braccia di Cristo formano un H di Christus e una M di Maria. Ai lati le statue dei Santi Pietro e Paolo

I pregevoli medaglioni ai lati nel presbiterio, in gesso, sorretti da due angeli grandi e bellissimi, raccontano episodi della vita di s. Pietro e Paolo, in dettaglio: la caduta da cavallo di Saulo e la consegna delle chiavi a Pietro. Il tabernacolo sull'altare maggiore è in lapislazzulo e tartaruga, i pavimenti, non originali, presentano al centro lo stemma del Cardinale Ruffini.

(Clotilde Alizzi)

Commenti

  1. Mai visto, ed ecco l'importanza di una sezione (o lattina che dir si voglia)come questa . Grande Cla.

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    1. Jole devi provvedere. Ci sono tanti Oratori che anch'io non ho ancora visitato. Le iniziative che aprono le porte di questi stupendi patrimoni artistici di Palermo, fanno capire quanta storia, vivacità e tessuto sociale abbia posseduto questa città. Decantata da molti esperti, viene compatita per l'abbandono di veri capolavori sotto il cielo.

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  2. Purtroppo è difficilmente visitabile, in quanto è ubicata all'interno del perimetro della cittadella della caserma dei carabinieri "Dalla Chiesa". Ci sono stato nell'occasione delle "Vie dei tesori", giorni in cui è rimasta aperta al pubblico.
    Un solo aggettivo: "Artisticamente fa-vo-lo-sa"!

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    1. Favolosa è l'aggettivo giusto. Non visitabile sempre è pure giusto. Per fortuna Le Vie dei Tesori quest'anno ci ha fatto scoprire tanti tesori. Ancora, non ho parlato della balaustra di putti, e mai troppo sottolineata l'importanza dei dipinti. Provare per credere.

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  3. Era un impegno che avevo preso con te,quello di parlare degli Oratori che abbiamo visitato insieme; ma vista e considerata la tua precisione e la tua memoria, penso che era destino.Grazie.

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    1. Rosa sempre nella libertà, se avessi sentito questo desiderio più urgente, lo avresti fatto. La cosa bella è l'arricchimento che deriva anche solo dal leggere, e per chi lo desidera, visitare, o infine anche scriverne. L'importante è essere curiosi e attenti a cosa ci circonda.

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  4. visite a distanza, ma questa merita di essere fatta da vicino
    gd

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