Con le passeggiate itineranti a Palermo abbiamo iniziato domenica 18 un percorso formativo alla scoperta dei tesori nascosti e non conosciuti di questa città.
Il percorso che affronto nella pagina di oggi porta nel cuore della città vecchia, percorsi della Vucciria, Via degli Argentieri, passando accanto ai negozi di ex voto che resistono malgrado una modernità che toglie identità. Le strade che un tempo erano popolate dagli orafi e dagli argentieri sono adesso affollate da moderne gioiellerie che tuttavia incoraggiano a resistere.
Da Piazza San Domenico, lasciata la Vucciria alla propria destra, ci si inoltra verso la via degli Argentieri, che fascia la Chiesa di San Domenico proprio come una cintura, continuando con Via dei Bambinai che gira tutt'intorno alla Cliesa circondandola. Proprio dietro e inoltrandosi per questa Via troviamo dei veri gioielli che si incastonano uno dopo l'altro, rendendola preziosa. In maggior misura per il camminare lungo questa Via, ove si respirano ancora atmosfere di un tempo andato e recuperato recentemente per gli spazi curati di un piccolo Ristorante, per il biglietto obbligatorio alla visita degli Oratori, per le note che svolazzano dal vicino Conservatorio. Un' aria antica le cui note degli esercizi arruffati degli studenti fa da colonna sonora. Così passeggiare per questa Via è farsi un regalo.
Il primo gioiello è l'Oratorio del Santo Rosario. Gli oratori venivano costruiti ad opera di Confraternite che ne curavano la bellezza e fornivano i proventi affinchè risultassero adorni. Questo del s. Rosario fu voluto da una Confraternita di Commercianti chiamata la Compagnia del Rosario. I ricchissimi commercianti commissionarono dunque le opere e gli stucchi che adornano questa cappella ove si riunivano per la recita del Rosario . La Compagnia fu fondata nel 1568 e accolse anche nei secoli successivi Pietro Novelli e Giacomo Serpotta che curarono molte opere presenti nell'Oratorio.
Le tele di ottima fattura raccolgono le opere di autori di scuola fiamminga, oltre che dello stesso Novelli e suoi allievi, ma anche di scuola napoletana e sono tutte del XVII secolo.
Le tele sono immerse in un tripudio di stucchi, di putti e bambini che con la loro innocenza spuntano da ogni cornicione in pose gioiose e dedite al gioco. I c.d. carusi vengono raffigurati dal Serpotta in ogni dove e non manca di lasciare un'effige che richiama al suo nome, quasi una firma. La lucertolina o il serpentello. All' altare maggiore la tela del Van Dick che raffigura la Madonna del Rosario. Questo dipinto Antonio Van Dick, di scuola fiamminga, lo dipinge a Genova nel 1628, una volta lasciata Palermo nel 1624 a causa della peste.
Tra gli stucchi e le tele, le statue in gesso del Serpotta che rappresentano le Virtù, abbigliate secondo i modi delle gentildonne del tempo, con la vezzosità che le caratterizzava. Rappresentano: Carità, Umiltà, Pace, Purità, Sapienza, Giustizia, Mansuetudine, Pazienza, Fortezza, Obbedienza. Sulla statua della Fortezza una piccola lucertola a firma dell'autore ( in dialettto chiamata "sirpuzza").
Le tele raffigurano i Misteri del Rosario, ricorderei: Disputa tra i dottori e Circoncisione di Pietro Novelli, Crocifissione di scuola del Van Dick, Venuta dello Spirito Santo di Pietro Novelli, Visitazione del fiammingo Borremans.
La volta fu affrescata da Pietro Novelli con la Incoronazione della Vergine come epilogo dei Misteri.
(Clotilde Alizzi)
Le visite di CLO sono accurate, sembra di esserci. Domenica scorsa siamo stati a S.Teresa della Kalsa e nei vicoli con lei, mi sono divertito molto, consiglio di partecipare.
RispondiEliminaDi quest'oratorio non sapevo nulla, neanche della sirpuzza.
GD
E' stata una bella domenica, ed è sempre un piacere ascoltare Clo. Gd ci ha "deliziato" con i suoi intermezzi sanguinari, così che abbiamo potuto osservare le due nature umane nella loro massima espressione molto da vicino. Una, quella bella e sublime, che genera l'arte e l'altra quella, crudele e malvagia, che genera morte. Una città come la nostra è una miniera di angoli meravigliosi e squarci macabri. Alla prossima, spero, si possa essere in tanti.
RispondiEliminabrava clotilde per questa iniziativa che spinge una palermitana che sconosce la sua città ad incamminarsi .
RispondiEliminaA proposito mi ha fatto molto piacere conoscerti Floriana. Alla prossima
EliminaBella questa passeggiata fuori e dentro la latta.
RispondiEliminaBrava Coltilde che con la tua passione e il tuo entusiasmo ci sei.
Nina
Nina la prossima deci esserci ti piacerà tantissimo. Vedrai.
EliminaBella questa sirpuzza sulla statua.
RispondiEliminaIo mi sono divertito veramente tanto a fare questo giro. La giornata è stata un mix di tante cose divertenti e piene dal punto di vista culturale. Certamente è da rifare, pure con i preti delinquenti!
ahahah
Grazie!
E si sono tante le cose che abbiamo scoperto. E rabbrividito oltre che guardato estatici
EliminaTrovo questi post di Clotilde interessanti e istruttivi.
RispondiEliminaNon amo particolrmente il Barocco, sono per le semplificazioni anche nell'arte, ma non posso non riconoscere la bravura del Serpotta, che studiai molto volentier ai tempi, del Van Dick, del Borremans e del Novelli.
Brava e grazie per queste meravigliose passeggiate.
L.I.
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