I Sepolcri del giovedì Santo. La Chiesa di santa Maria dell'Ammiraglio detta la Martorana. S. Cataldo (Palermo)

Il giro per Chiese del giovedì Santo dà la possibilità di buttare l'occhio su grandi navate stuccate, colonne istoriate di marmi policromi, affreschi e mosaici e le cene con gli altari inondati di fiori e incenso. La Chiesa più bella che viene aperta per il giovedì Santo, solo in questo giorno ma anche forse per la vigilia di Natale è la Chiesa di S.Caterina con l'annesso convento di clausura dietro il Palazzo delle Aquile, tra Discesa dei Giudici e Piazza della Vergogna. L'uso del giro per Chiese porta un afflusso di gente che si riversa per strada, rende orgogliosi per la bellezza di cui è ricolma questa città strana e ostile.




 Quest'anno la Chiesa di S.Caterina non ha aperto, i broccati, i ricami finissimi delle suore in clausura, i bellissimi marmi muschiati non sono stati esposti e si è aperta una possibilità in più, per la Chiesa dirimpettaia, la bellissima Chiesa dell'Ammiraglio detta della Martorana. La fila per la visita al Sepolcro si è spostata, ha avuto come scenario la scalinata che porta alla vicina Chiesa arabo-romanica di S. Cataldo gestita dai Cavalieri di Malta. Una gran bella vista con i mantelli, le dame in nero, i cavalieri con il mantello bianco su cui spicca la croce rossa dei cavalieri del Santo Sepolcro. A Rodi, avamposto delle postazioni dei Cavalieri custodi del S.Sepolcro rimangono ancora i palazzi bellissimi che ospitavano le varie delegazioni dei paesi custodi: soprattutto Francia in cui fiorirono e divennero importanti come ordine i Templari, i Rosa croce.

La Chiesa della Martorana (S.Maria dell'Ammiraglio detta Martorana) adiacente al Sepolcro di S.Cataldo ospita una cerimonia bellissima sulla lavanda dei piedi, lasciando alle vicine S.Caterina e S.Cataldo l'allestimento dei Sepolcri. La bellezza delle sue navate è di sicuro superiore alle altre due e merita sempre un'occhiata e una sosta.

Oggi ci fermeremo  qui infatti per scoprirne i segreti, la storia che l'ha resa così bella. Definita nel XII secolo il monumento più bello del mondo. Nel 1143 viene fondata da Giorgio di Antiochia, ammiraglio di Re Ruggero, un siriano greco-ortodosso,(lo stesso che fece costruire i Ponte dell'Ammiraglio). Nel 1193 sorge accanto un convento benedettino fondato da Goffredo ed Eloisa Martorana da cui prende il nome. I rifacimenti cui fu sottoposta ne spiegano i diversi stili presenti con contaminazioni che avvengono fino al 1800. Ma le più importanti sono quelle che modificano l'assetto decorativo e spaziale nel 1500 circa, ove viene modificata la pianta a croce greca in basilicale e un secolo dopo il crocifero Amato abbatte l'abside così ricco di mosaici per sostituirlo con un cappellone rettangolare decorato con marmi mischi e affreschi di Antonio Grano. Gli stili si sovrappongono dalla facciata settecentesca alla bellissima torre campanaria in originario stile arabo-normanno (richiama la Cattedrale) ove è attualmente l'ingresso alla Chiesa. L'insieme dei mosaici bizantini è presente nella cupola che rappresenta il culmine della iniziale geometria della Chiesa a croce greca inscritta in un quadrato. Al centro della cupola un

Cristo Pantocrate, iscritto in forma diversa rispetto alla iconografia comune alla Cappella Palatina,  Duomo di Monreale e Cefalù, è assiso e non benedicente, contornato da Arcangeli. L'iscrizione in greco nella cornice recita: Io sono la luce del mondo chi segue me non cammina nelle tenebre ma avrà la luce della vita. Alla base della cupola un'altra iscrizione in arabo di testi liturgici. Seguono nel tamburo gli otto Profeti, e i quattro Evangelisti nelle nicchie angolari. Il resto dei mosaici privilegiano il ciclo mariano: Annunciazione, Natività, Presentazione al Tempio, alberi di vegetazione mediterranea e fiori nei pressi delle finestre fanno pensare a un giardino, il  blu punteggiato di stelle  d'oro al cielo. L'oro dei mosaici è brillante e prezioso.





L'abside ha perso gli originari mosaici, e anche l'ingresso è stato modificato con un coro supportato da colonnine distinto in due ordini: uno superiore ed uno inferiore, nel sottocoro a sorreggerlo sono state impiegate le otto colonnine in granito del precedente portico normanno. Due colonne provenienti forse da moschea o palazzo limitrofo contengono iscrizioni islamiche.
 Lo spazio è decorato da affreschi di Borremans (Le Storie della vita di Gesù, Gloria dell'Ordine benedettino) e di Olivio Sozzi (La Gloria dell'Ordine Benedettino, Gloria della Vergine)
Il rito celebrato in questa Chiesa è in greco-ortodosso, e una curiosità interessante che la riguarda è la nascita della pasta di mandorla e della frutta martorana dovuta alle suore del convento.
Nel giugno 1537 Carlo V visitò Palermo. Nel giardino della Chiesa vi erano alberi di aranci ma a luglio non vi sono i frutti. Le monache per far vedere un giardino bello e ben curato, fecero delle arance di pasta di mandorle e le colorarono dando al giardino un effetto più vistoso e bello. Inventarono così i frutti di martorana. Il convento aveva preso nome dalla sua fondatrice, la nobildonna Eloisa Martorana. Da qui l'espressione "frutta di Martorana".

(Clotilde Alizzi)

Commenti

  1. Wow, che sono belle e interessanti le "bellezze" di Palermo!
    La storia della frutta Martorana la conoscevo ma leggere questi tuoi post comporta proprio un'arricchimento: sono dei compendi, delle letture cmplementari e completive di ciò che pensi di conoscere e sapere.
    Sempre grazie, grande Clo.
    L.I.

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  2. questo pezzo fa venire voglia di saltare il pranzo pasquale e andare a fare un giro, Clotilde ha un nonsocchè di Piero Angela..
    gd

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  3. Si, è vero ... solo che lei è la nostra Piero Angela!

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  4. Propongo la domenica itinerante per il gruppo Aperturaastrappoarte un tour domenicale con tappe a tema. così si apprende dal vivo

    Dimenticavo: grazie Lucia e Giorgio buona Pasqua

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  5. Complimenti Clotilde per questo tour virtuale nell'arte e nelle tradizioni palermitane. Peccato che la Martorana sia visibile solo in queste occasioni, è veramente molto bella.

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  6. Bellissimo post Clotilde hai descritto bene e compiutamente questi gioielli panormiti. Io sono particolarmente legata alla chiesa della Martorana poiché ho tra le altre origini greco ortodosse. Dedica azzeccata e graditissima. Sei ripeto molto brava.

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  7. Ecco perché amo la mia città, sempre grazie a Cla abbiamo modo di conoscere l'altra verità della nostra terra che non è solo mafia e degrado. Dovremmo certo sfruttare quello che abbiano e non rincorrere ciò che non avremo mai. Per temperamento siamo portati all'arte più che all'imprenditoria e questo dovrebbero comprenderlo i nostri politici che invece provano a scimmiottare "avanguardie" per noi impossibili. Dovremmo rinverdire le nostre campagne abbinandole alle nuove tecnologie e prenderci cura dei nostri tesori artistici che tutto il mondi ci invidia. La nostra arte copre un arco temporale lunghissimo che nessun'altra città possiede. Enorme bellezza accumulata in tanti secoli.
    Cla ci regali pagine di storia e di vita che ci riscattano orgogliosamente.

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  8. Brava Clotilde! Ci conquisti con i tuoi pezzi ricchi di notizie e di descrizioni particolari. E poi stiamo parlando di gioielli locali, come non apprezzare? Grazie
    Nina

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  9. Concordo sui gioielli e sulle bellezze di questa città. Ha un centro storico tra i più belli d'Europa, una architettura notevole e unica: dal 1100 diventa capitale di un regno: quello normanno. Il mediterraneo con le contaminazioni produce un gioiello impareggiabile alrove: l'arabo-normanno, un gotico arioso e prezioso grazie agli arabi. E' risaputa la totale libertà di culto tanto che nelle chiese nomanne ci sono iscrizioni arabe e la tolleranza tra i popoli insieme all'ospitalità retaggio greco e arabo ci caratterizzano. Siamo assisi su un tesoro di proporzioni inimmaginabili. Da tutto il mondo ci visitano e apprezzano: vorrei tanto che i palermitani capissero cosa li contorna. Bellezza, tanta, incredibile, bellezza

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