Chiesa di S. Teresa alla Kalsa. La Trasverberazione di S. Teresa. Opera del pittore fiammingo Guglielmo Borremans

  La Chiesa di S. Teresa alla Kalsa, sorta nel 1686 e completata nel 1706, progettata dall'architetto crocifero Anonio Amato fa parte di una serie di opere archittettoniche che questi edificò a Palermo e fanno parte di un c.d. Ciclo detto Amatiano. Le Chiese che egli edificò, peraltro anche vicine come locazione (ricordiamo S. Maria della Pietà alla Kalsa) sono uno splendido esempio di barocco influenzato dalla lezione romana. Egli era appena tornato da Roma quando edifica questa Chiesa e l'adegua ai canoni del classicismo del '600 romano.

La Chiesa edificata per l'Ordine delle Carmelitane Scalze o Teresiane sorge in Piazza Kalsa e ha un effetto visivo immediato per il biondo tufo con cui è costruita. La facciata si compone di due ordini ove si alternano lesine a colonne, mentre nell'ordine superiore si aggiungono balaustre. Sono presenti nelle nicchie statue di Santi. L'interno ad una sola navata, contiene, come in tutte le chiese destinate agli ordini religiosi femminili, un coro sorretto da colonne che si svolge lungo il perimetro della chiesa, aveva la funzione di ospitare le grate per le monache di clausura che assistevano le funzioni religiose. Si aprono lateralmente appena solo quattro cappelle, la seconda a sin. ospita un quadro molto bello dedicato alla Santa e dipinto da Guglielmo Borremans da Aversa, detto il fiammingo: La Transverberazione di S. Teresa. La tela narra della visone che la Santa riferiva di avere, i rari documenti che parlano di questo dipinto ce lo fanno più prezioso.
Ma lasciamo alle parole di Gioacchino Di Marzo (Palermo 1839 -1916) nel suo libro: Guglielmo Borremans Pittore fiammingo in Sicilia (Edito nel 1912  da Edizione Libreria Siciliana)
Egli racconta della visione di S. Teresa...
…”S. Teresa vedeva presso di sé un Angelo in forma corporale e di bellissimo viso che aveva nelle mani un lungo dardo d'oro. Il quale aveva un poco di fuoco in punta e con esso l'Angelo la feriva al cuore e la passava fino alle viscere e nel tirarlo fuori pareva che si portasse dietro e la lasciava tutta ardere d'amore”...
Lasciamo sempre alle parole del Di Marzo la descrizione di questa opera, che nel movimento della scena, nei colori, luci e ombre contiene una squisita fattura.
...” Il Borremans ne crea una grande composizione. Principale figura nel basso ne è la Santa... in ginocchio con le braccia aperte di cui si vede solo il sinistro sopra i cuscini.
Le sta dietro in piedi come custodia, un angelo biondo e vaghissimo al cui volto accresce bellezza il nudo di metà del petto e del manco braccio cadente in atto di sorpresa essendo egli, intento con lo sguardo a spiare la mossa repentina di un cherubino che con le grandi ali aperte ascende dal cielo con uno scorcio stupendo sta per lanciare sulla Santa svenuta il lungo dardo infuocato...La luce viene dall'alto e a metà illumina il viso di un angelo in mezzo con gli occhi al cielo e insieme un altro angioletto in piedi, tutto ignudo e assai leggiadro...La Vergine in alto sedente sulle nubi tra S. Giuseppe e il Battista e più su la triade del Dio Padre che benedice...
Per il magistrale colorito ,specie nel contrasto di luci e ombre...Borremans toccò la sfera dei migliori del tempo..."





(Guglielmo Borremans di Aversa detto il fiammingo (Aversa 1672- Palermo 1744) ha vissuto la maggior parte della sua vita in Italia tra Napoli e Sicilia ove dipinse numerosi affreschi, a Palermo oltre alla volta di S. Maria della Pietà alla Kalsa, anche la volta del coro di  S.Maria degli Ammiragli, detta della Martorana, e moltissime tele presenti in tantissime Chiese della città.


 (Clotilde Alizzi)

Commenti

  1. Della Kalsa sapevo solo che era bella,L'avevo vista per un matrimonio, mi pare, o no, in ogni caso ci sono entrata una sola volta, parecchi anni fa. Lo stupore per la bellezza barocca che rende così preziose le nostre Chiese mi aveva serrato la gola, ma tutti i particolari li scopro adesso con te. Grazie Cla, stai facendo davvero un buon lavoro

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    1. Jole in S. Maria della pietà alla Kalsa si è sposata tua nipote Giusi. In S.Teresa io non ho avuto modo di andarci ma conto di rimediare per ammirare tutta la Chiesa, dal barocco al Borremans. Gli affreschi presenti in S.Maria alla Kalsa sono molto pregevoli. Così anche la volta di s.Maria in Valverde, vicino all'Oratorio di S: Cita...Insomma questo Borrhemans ne fece di tutti i colori qui da noi...

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    2. Sono veramente messa male con la memoria, credimi non ricordavo fosse quella. Santa Teresa alla Kalsa pensavo fosse quella che si vede più centrale guardando dal Foro Italico.
      Jole

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    3. Jole la S.Teresa è in Piazza Kalsa come tu dici si, più centrale al Foro italico. S.Maria della Pietà, dove si è sposata Giusi è alla fine di Via Alloro, più vicina al Jolly. Possiamo organizzare un tour se volete con visita di bellezze mai viste a Palermo

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    4. Mi prenoto per il tour! Grazie Clotilde di avermi fatto scoprire delle parti di Palermo che non conoscevo, spero di vederle anche di presenza.

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  2. Ebbrava Clotilde con il suo prezioso supporto alle narrazioni noir. Il tuo registro ben si presta all'argomento. E poi questa santa così hard... lei sicuramente non si dava arie da santerellina..ahaha
    gd

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    1. No di certo era una passione di fuoco la sua. dardi infuocati e viscere trapassate che appena ritratto il dardo sentiva le viscere tirate fuori...Eh l'estasi è una passione vera e propria...

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  3. Effettivamente, a parte la bellezza della chiesa che io non ho mai visto, ma conosco le opere del Borremans, la descrizione del Gioacchino Di Marzo sembrerebbe ben altro: ha colto gd (emoticon dell'ammiccamento).
    Ad ogni modo mi piacciono le notizie che trovo in questa lanna.
    Grazie Cla.
    L.I.
    L.I.

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    1. Hai letto l'ultimo mio commento al post precedente? Si in Modigliani? Vai e dimmi che ne pensi.

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  4. Post bello e come sempre interessante. Mi piace molto il suo accostamento al post in Mafia Telling e questo connubio lo trovo ricco di stimoli: intanto un pensiero a questa santa e alla sua estasi che sembra ben altro, e poi a quella chiesa che mi fa ricordare una mattinata con ignari turisti che hanno partecipato a un mafia tour: anch'io ebbi la fortuna di partecipare e tutto ciò mi ha fatto capire che i luoghi non sono solo belli e interessanti dal punto di vista stilistico, ma soprattutto acquisiscono vita e pregnanza perché trasudano storia, anche recente, e ci possono raccontare molto del nostro vissuto, della nostra eredità, di Palermo.

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    1. Grazie Valeria per il tuo commento. E' molto importante quello che hai detto. Sull'estasi ci sono tante cose da dire. E' un vero momento di "piacere" inteso come stato di benessere. Le estasi dei Santi mi viene difficile comprenderle, ma l'estasi di fronte alle opere d'arte si. Ti emoziona e commuove in un' empatia che è corporale. Anche l'estasi che prende mentre si dipinge è corporale, è un assoluto momento di piacere fisico. Dunque S.Teresa se avesse dipinto invece che votarsi alla preghiera sarebbe stata una grande pittrice e forse bruciata sul rogo. Ma lasciamo S.Teresa alla sua estasi. L'importanza dei luoghi è un aspetto che mi piace sviluppare. Se facessimo dei tour per la città capiremmo l'importanza del parimonio artistico e della storia di questa città. La storia come eventi e abitudini. Non si conosce, o pochi conoscono che il cimitero dei Rotoli fu il teatro della scintilla che sfociò nei Vespri siciliani, ed esattamente una Chiesa di cui non ricordo il nome. Nei tuor che offriamo adesso abbiamo da offrire i luoghi delle stragi, la Piazza Garibaldi per l'omicidio di Petrosino, S.Domenico per la lettera che la moglie di Schifani, della scorta di Falcone, legge ai mafiosi..."perchè qui ci siete, e siete in tanti...io vi perdono, ma in ginocchio vi dovete mettere...MA no loro non si pentiranno mai..." Ecco ma le storie non sono solo queste, e parlare dei luoghi di Palermo è parlare anche della sua storia, quando era capitale del Regno e si parlò la prima lingua italiana.

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    2. Bellissimo il tuo commento! E' davvero una cosa da fare il tour di cui parli. Chissà, un giorno...

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    3. Si perchè no anche a partire dai post che abbiamo qui pubblicato come approfondimenti. io propongo la domenica mattina...Tanto adesso è anche bello ed è da giro turistico. Intanto ti invito a leggere il prossimo post che invita proprio ad una passeggiata...molto interessante.

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  5. La maestosa facciata barocca esterna e un capolavoro interno di meraviglia, armonia, equilibrio, luce, colori, nicchie, stucchi, statue di santi e affreschi completano questa chiesa di Palermo.
    Questa latta è fonte di notizie e curiosità che trasmettono piacere e passione per l'arte.
    L'estasi di Santa Teresa è una tela che ho avuto modo di ammirare, il dado rappresenta il dolore della Santa che rivive la passione di Cristo.
    Grazie Clotilde.
    Nina

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    1. Nina qui aggiunge una nota molto importante e agiografica: il dardo secondo l'iconografia è il simbolo della passione di Cristo e la Santa sente la sofferenza della passione del cristo. Siamo in Settimana Santa, il tuo commento ci sta tutto. Grazie per la tua nota

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