Luci e ombre: attraverso la Natività del Caravaggio



Luci e ombre. Sono intense nel contornare busti poderosi e piedi rozzi, abiti e mantelli. Ombre sono tante. Le tante ombre del Caravaggio potrebbe titolare una mostra del più importante pittore italiano di tutti i tempi, i cui quadri furono criticati quanto ricusati, dimenticati e caduti nell'oblio per secoli. Le tante ombre ammantano la vita del pittore, in eterna fuga dalla forca, anzi dalla decapitazione, la pena che gli fu inflitta dopo l' omicidio compiuto nei confronti di Ranuccio Tomassoni di Terni, avvenuto il 28 maggio 1606, a Campo Marzio, a Roma, e traeva origine dal contendersi una donna, Filide Melandroni, ma anche da motivi politici ed economici: Caravaggio gli doveva denari per debiti di gioco ed era filofrancese, l'altro filospagnolo. Il Cardinale Del Monte, suo mecenate e protettore lo aiutò a fuggire, la peregrinazione diviene la sua dimensione: da Roma a Napoli, a Malta, Sicilia. Lasciando dovunque testimonianze della sua opera rivoluzionaria.


Caravaggio pose in ombra lo sfondo, i personaggi nei suoi dipinti sono appena visibili da luci trasversali che esaltano profili, occhiaie profonde, estremità rozze. Dipinge personaggi del popolo, dei postriboli che frequentava, i suoi modelli sono prostitute, ragazzi e di questi hanno le sembianze e gli abiti. Madonne ritratte come popolane, santi come vecchi increspati di rughe, e la luce al centro che illumina dal basso.
I dipinti che resero Caravaggio noto furono le tele che gli commissionarono per la Chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma, raffiguranti la vita di San Matteo, la Vocazione e il Martirio, cosa che gli permise di avere delle commissioni: il commerciante Fabio Nuti gli chiese un quadro per l'Oratorio di san Lorenzo in Palermo: la Natività con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi. Questo quadro che in primo tempo si pensava dipinto a Palermo, in realtà fu commissionato e dipinto a Roma nel 1600, raffigura la Madonna al centro, nelle pose e negli abiti di una popolana del tempo, un S. Giuseppe di spalle, con un insolito mantello verde, adagiato sulla paglia il Bambinello, il bue è raffigurato, l'asino si intravede appena. La luce è da sinistra e illumina il manto di San Lorenzo e la veste dell'Angelo che plana dall'alto, San Francesco posto a destra, dietro San Giuseppe, è in ombra. L'espressione della Madonna è melanconica quasi presagisca la fine del Figlio.
La nota storia del quadro che fu trafugato dalla Mafia nel 1969 e il destino incerto che ne segue è stata alimentata dalle deposizioni (tutte dissonanti) fornite dai pentiti di Mafia. La verità non si sa. L'ipotesi più accreditata è che sia andato distrutto. Possiamo solo provare sgomento per la perdita di un'opera del Caravaggio.

Non è la sola tuttavia che viene persa o distrutta: due sue opere furono trafugate e distrutte dai nazisti durante la seconda guerra mondiale: un san Matteo e l'Angelo (prima versione), tela commissionata e poi rifiutata per la Chiesa di San Luigi dei Francesi a completamento delle tele sulla vita di San Matteo e Ritratto di cortigiana. La prima raffigurava un san Matteo dalle fattezze grossolane con i piedi sformati in primo piano e fu considerata non idonea a raffigurarne la Santità. 





In realtà questo dipinto fu considerato provvisorio da Caravaggio che ne dipinse un secondo ove San Matteo meditativo in ginocchio è avvolto da un manto rosso mentre un angelo sorvola la scena. Trovo questo dipinto molto bello. 
L'altra opera che andò perduta, distrutta dai nazisti è Ritratto di cortigiana che raffigurava Filide Melandroni, la stessa cortigiana per la quale uccise e meritò il patibolo. 


L'ossessione che ne derivò nel suo continuo peregrinare per sfuggire ad esso, si concretizza nel dipinto Davide e Golia, in cui Davide mostra il capo decapitato di Golia con le sembianze dell'artista, come anche in tutti gli innumerevoli dipinti in cui Giuditta decapita Oloferne, a conferma dell'animo provato dell'artista.





Le opere più belle e anche più conosciute sono quelle giovanili in cui raffigura giovinetti seminudi: Bacco, Fanciullo con canestro di frutta, Ragazzo morso da un ramarro, i suoi S Giovanni Battista, Amor vince su tutto, contornati da frutta, allegoria della rilassatezza. Tali dipinti hanno alimentato la sua presunta omosessualità, anch'essa smentita in quanto egli assecondava il gusto dei suoi committenti e l'ambiente in cui operava.


 
O ancora i dipinti che raffigurano giovani e vita come da osteria: i musici, i Bari, La buona ventura, Cena da Emmaus, la stessa Vocazione di San Matteo viene raffigurata come una cena da Osteria.  I commensali abbigliati secondo il gusto del tempo siedono attorno ad una tavola, Gesù a destra addita Matteo in una atmosfera da goliardia tanto da chiedersi se tratti un soggetto sacro. In questo dipinto la luce proviene da una finestra, e cade sulla scena: è la prima volta che l'artista introduce questa Rivoluzione, tutta l'Arte a venire ne verrà influenzata.


                                                   
(Clotilde Alizzi)




Commenti

  1. Esaustiva e appassionata! Brava Clo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Bea mi fa piacere che sia di tuo gradimento

      Elimina
  2. Di Caravaggio non si legge mai abbastanza, Caravaggio è il maestro della reticenza, lui le forme le suggerisce, è l'occhio che le completa; Caravaggio realizza la perfetta simbiosi tra pittore e spettatore.
    GD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non solo lui di certo. La complicità dello spettatore viene molto sviluppata in seguito, dall'impressionismo al cubismo ecc. introduce l'arte moderna. E quanto dici è veramente bello. Infatti la continuità del linguaggio, simbiosi, osmosi tra le due parti è il linguaggio innovatvo. Non ho detto ad esempio che, nel post dilungarsi non lo trovo corretto, la Rivoluzione di Caravaggio permetterà agli olandesi di essere come li conosciamo: un Veemer, Rembrant non avrebbero mai potuto essere, fino all'Impressionismo. Bello il Bacco o il Fanciullo con canestro di frutta, non li ho postati per mancanza di spazio ma mi auguro li cerchiate per leggerne.

      Elimina
  3. Leggere questo sunto su Caravaggio tra biografia e tecnica, tra storia e cronaca arricchisce chi legge.
    Grazie Cla sai regalarci sempre cose belle mettendoci dentro curiosità e studio.
    Ho letto anche i racconti sul "Caravaggio" nell'altra lattina, certo c'è da rimanere allibiti e sperare che quel quadro se lo siano portati in America.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. io lo spero Jole ma non è presente in nessun museo...

      Elimina
  4. Clotilde ci delizi sempre con i tuoi brani ricchi di cultura e sapere. Leggendoti mi accorgo come l'arte possa diventare naturale e sociale - interessanti i collegamenti alla mafia. Scopro e conosco nuove cose, grazie

    Nina

    RispondiElimina
  5. Di Caravaggio non se ne sa mai abbastanza: ho letto il tutto con grande interesse e cose che già conoscevo di lui le ho rilette, in questo post, con spirito e prospettive diverse.
    Ma quante volte ti ho detto che sta lanna me piace assai assai?!
    L.I.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Lucia. Mi piacque che ti piace...A rileggerci

      Elimina
  6. I quadri di Caravaggio sono meravigliosi e riescono sempre ad emozionarmi. Brava Clò!

    RispondiElimina

Posta un commento